È divulgazione? È comicità?
È un po’ l’una, un po’ l’altra.
Ed è il cuore del “Tamburini-style”: che ti fa sorridere, imparare qualcosa senza accorgertene e volerne ancora.
Fare divulgazione comunica significa mettere insieme aneddoti veri e dettagli dimenticati e mescolarli con la giusta dose di ironia.
Come funziona la divulgazione comica?
Cosa faccio quando scrivo un mio spettacolo: prendo fatti reali – storici, culturali, pop – e li racconto con ironia, puntando tutto sui dettagli curiosi che nessuno ti ha mai detto. Il risultato è il racconto di una storia o di un tema che viene veicolato attraverso elementi minori, ma capaci di creare vicinanza emotiva con il pubblico.
Le persone si sentono coinvolte su un terreno familiare ed amichevole. La sensazione di vicinanza e parità si trasmette anche alla tematica principale che diventa, così, facile e piacevole. È il principio base del cosiddetto edutainment, che in questo caso, viene ulteriormente potenziato dalla risata: l’ironia che colora non solo l’argomento, ma anche l’intera esperienza.
Di cosa si può parlare con la divulgazione comica
Di tutto: io parlo di storia, cinema, musica, costume, pubblicità assurde, personaggi dimenticati, aneddoti incredibili.
La parte bella?
Sono tutte storie vere.
La parte ancora più bella?
Lo spettatore avrà un sacco di cose da raccontare agli amici.





